RAI1 MERCOLEDÌ 27 NOVEMBRE 2024 IN PRIMA SERATA ore 21.30
“DOMENICO MODUGNO.
L’italiano che incantò il mondo”
Il documentario evento di Maite Carpio
Una produzione Garbo Produzioni e INMAGINE SA, in coproduzione con RSI Radiotelevisione Svizzera, in collaborazione con Rai Documentari.
A 30 ANNI DALLA SCOMPARSA DI DOMENICO MODUGNO
UN RITRATTO PERSONALE RIPERCORRE LA VITA E LA CARRIERA DELL’UOMO E ARTISTA CHE HA SEGNATO LA STORIA DEL NOSTRO PAESE, ATTRAVERSO IL RICORDO DI QUANTI LO HANNO CONOSCIUTO, AMATO O NE HANNO ACCOLTO L’EREDITÀ
Era il 1958 quando, una canzone scritta da un paroliere alle prime armi in collaborazione con un giovane artista in ascesa, trionfa al Festival di Sanremo. I due sono Franco Migliacci e Domenico Modugno e la canzone è Nel blu dipinto di blu. Inconsapevolmente, quel brano portò la musica italiana oltre il vincolo del belcanto e il suo interprete e autore, Domenico Modugno, si trovò catapultato nello stardom americano vendendo oltre 22 milioni di copie nel mondo e vincendo due Grammy.
In occasione dei 30 anni dalla scomparsa, arriva su Rai1 in prima serata, mercoledì 27 novembre, il documentario evento “DOMENICO MODUGNO. L’ITALIANO CHE INCANTÒ IL MONDO”, ideato e scritto da Maite Carpio e prodotto da Garbo Produzioni e INMAGINE, in coproduzione con RSI-Radiotelevisione Svizzera, in collaborazione con Rai Documentari – per raccontare il susseguirsi di sfide, cadute e rinascite di Domenico Modugno attraverso filmati provenienti da archivi nazionali e internazionali e riprese evocative girate nei luoghi che a Modugno sono stati più familiari, come Polignano a mare dove è nato, San Pietro Vernotico e Roma dove ha vissuto.
Adriano Aragozzini, Gaetano Benedetto, Enrica Bonaccorti, Marco De Antoniis, Giancarlo Governi, Massimo Modugno, Liana Orfei, Giuliano Sangiorgi, Maurizio Ternavasio e Marinella Venegoni affiancano la voce dello stesso Domenico Modugno nel racconto della sua vita e della continua lotta per non essere solo Mister Volare.
Il documentario racconta la storia di un italiano che ha fatto sentire orgogliosi tutti noi, perché in lui vedevamo riflessa la nostra parte migliore.